4 agosto 2005
>INVASATO BLUEBERRY
Il problema è che tutte le scene caratterizzanti, quelle allucinogene per intenderci, sono esageratamente e vistosamente fuori luogo e fuori tono, non realmente psichedeliche o visionarie, ma sconnesse dalla vicenda e in definitiva scollate dalla storia. Per il resto Kounen chiede solo di accettare le sue regole del gioco, con un rispetto per lo spettatore che è nettamente superiore a quello della maggior parte dei film commerciali usciti negli ultimi tempi, e che fa arrabbiare o annoiare solamente chi non sopporta di doversi misurare già dopo pochi minuti con qualcosa che finalmente ha il vero sapore della novità e scombussola le categorie. Perché in questo west cupo e affumicato, dove la natura è solenne e la città degradata, dove c’è chi cerca un tesoro e chi vuole saldare i conti del passato, il valore emozionale è certo pressoché inesistente e questi famosi trip tanto celebrati, appunto, sono solo invenzioni sterili e inserimenti posticci che danno senso al film ma che non danno mai la sensazione di essere snodi naturali della vicenda. Detto questo, il prodotto è assai originale, la lavorazione complessiva un tantino glamour ma di qualità, e Vincent Cassel tosto e ceffo come non mai. Lontanamente ispirato ai fumetti di Mœbius, un film sognante e surreale per invasati e pubblico ristretto.
Blueberry (id., Francia/Messico/Stati Uniti, 2004, sala) Regia di Jan Kounen
| inviato da il 4/8/2005 alle 12:59 | |
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