22 luglio 2005
>LA SOLAMENTE FORMIDABILE DOGTOWN
Sono moderni ragazzi di via Pal, muniti come nel romanzo di un’identità di strada, alle prese pure con la distruzione del loro Covo, luogo del principio di una passione cominciata con le acrobazie sulla tavola da surf e che ha finito per rivoluzionare lo stile della tavola a rotelle. Sono adolescenti californiani della metà degli anni ’70, e poi certo anche amici e campioni di skateboard, ognuno con il suo sponsor, e alla fine ognuno per conto suo. Dalle piscine in secca delle ville di città all’asfalto della periferia, è tutto un vortice di numeri e acrobazie che lasciano senza fiato chi già sa fare e vorrebbe, e chi come sempre vorrebbe ma non può. Tra trasferte, donne, due o tre spinelli, un po’ di casini e parecchio casino, Catherine Hardwicke tiene la telecamera in mano, ondeggia e barcolla, racconta con smania da protagonista una storia scritta dal protagonista stesso, quello Stacy Peralta ora cineasta che firma la sceneggiatura senza aver deciso bene prima che taglio dargli e che si fa interpretare dal biondino già visto in «Elephant». La storia non è male, le sequenze montate più col cuore che con la testa aiutano, e questa faccia dell’infinito American dream piacerà più o meno a tutti. Ma tra potenti e decise note musicali e malattie troppo grandi per un’età comunque ingrata, la (brutta) sensazione è quella che si finisca facilmente per poter liquidare il tutto con la consueta frase fatta «Formidabili quegli anni».
Lords of Dogtown (id., Stati Uniti/Germania, 2005, sala) Regia di Catherine Hardwicke
| inviato da il 22/7/2005 alle 17:37 | |
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