17 luglio 2006
>UNITED 9/11
Padronissimo chi vuole di porre dubbi, inezie e dettagli. Qui si resta del parere che l’Undici settembre 2001 sia l’evento ancora in-deciso di apertura del secolo nuovo e forse per questo si ammira incondizionatamente un’avventura documentaria cinematografica di tale (assoluta) portata, sorta di ripresa in diretta della tragedia, tra un nastro da cui capire se davvero di plurale si tratta e la riunione che può cominciare tra le battutine di sempre perché ben più importante del presunto dirottamento in atto è calcolare il ritardo complessivo della giornata aerea di ieri. Il linguaggio della diretta comincia però dal metodo curato della ricerca minuziosa, vanta una costruzione che segue attentamente una narrazione filmica ma sfugge a tutte le sue regole principali. Nessuna formazione, nessun arco di sviluppo per i personaggi, nessuna presentazione al di là di quella ben più che sintetica del qui e ora. È la fine delle certezze insomma, quelle per cui se due «piccoli velivoli» hanno sbattuto contro le Torri gemelle, alla loro guida ci saranno stati per forza «allievi piloti», le stesse in fondo che ci mancano per capire perché gli altri aerei sì, a segno, e quello invece no, schiantato in aperta campagna. Ed è raggelante rivedere succedersi così credibili i fatti, i comportamenti, le decisioni del volo e a terra la convulsione delle notizie, delle impressioni, delle informazioni durante quella mattinata di «tempo sereno in tutto il Paese». Fuori dal coro della piccola e grande dietrologia e del sinistrismo mercificato di più di un grande nome, Paul Grengrass rende la diffusa sensazione di confusione, incredulità e inadeguatezza contro ogni tesi e controtesi complottistica. Di tutto questo, di questo film e di un film così sensazionale avevamo quasi bisogno.
United 93 (id., Stati Uniti/Regno Unito, 2006, sala) Regia di Paul Grengrass
| inviato da il 17/7/2006 alle 10:43 | |
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